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La mia passione per la pittura parte da molto lontano.
Fin da piccina, vivendo a Coassolo, un paese di montagna ricco di spazi aperti, ho subito il fascino dei colori della natura.
Era bellissimo avere il tempo per osservare il cambiamento delle stagioni, il desiderio di fermare quei colori dipingendoli, ma imparare le misture e le amalgame per riprodurre i colori che ti si parano davanti non era cosa facile. Così ho cominciato, da autodidatta. Facevo parecchia fatica, ottenevo sempre qualcosa di simile a quello che avevo osservato ma non quello che intendevo realmente rappresentare. Fin dai miei albori ero una fan del pittore Giovanni Macciotta (1927/1993), pittore surrealista, gran conoscitore della tecnica pittorica di velatura e della composizione dei colori. Egli, dopo una gioventù passata a Torino si era stabilito a Coassolo. Erano gli anni ’80, un giorno lui notò alcuni miei dipinti esposti nella cremeria del paese, li apprezzò e mi invitò nel suo studio offrendomi i suoi insegnamenti pittorici. E io che non aspettavo niente altro... Con profonda ammirazione, grande interesse e una malcelata emozione mi avvicinai alla sua grande arte e, come una spugna assorbii tutti i suoi insegnamenti.
Nel frattempo, a Lanzo, cittadina vicina al mio paese, nacque “Il Circolo degli artisti” un’associazione artistica che dava l’opportunità di frequentare corsi di disegno e pittura; io seguii quelli della prof Antonella Di Piero. In quel luogo sono iniziate le mie prime esposizioni, si trattava di mostre collettive dedicate ai soci poi esponemmo in parecchi spazi di Torino e dintorni.
In quel periodo Coassolo era frequentata dai pittori Cardurani e Gianni Abello, anche loro mi hanno trasmesso ottimi stimoli e conservo un bel ricordo di entrambi.
In seguito, consigliata da Macciotta approfondii le mie conoscenze nel disegno con i corsi promossi dell’A.I.C.S. di Torino. Erano tenuti dai professori Soffiantino, Campagnoli e Ramella. Era un bel periodo quello: i locali erano in un interrato di via Massena, eravamo un nutrito gruppo fra modelle simpatiche e professionali, frequentatori dell’accademia, signore shic, figli d’arte torinesi, professionisti... tutti rigorosamente appassionati della scuola del nudo a passare ore con i simpatici insegnanti. Un bel ricordo di Giacomo Soffiantino era eccezionale nel gusto del segno, ha saputo insegnarmi la quantità e la qualità del segno nel disegnare; per me, allora giovane pittrice furono pomeriggi e sere indimenticabili.
Ho conosciuto tanti altri artisti che usano svariate tecniche.
Chiaramente dopo gli insegnamenti e i vari confronti bisogna imparare a camminare da soli e sviluppare i propri obiettivi.
Ho iniziato a distinguermi come tecnica pittorica dando vita al mio personalissimo “Fuori cornice” inserendo spessori che partono dalla tela e si concludono sulla cornice creando un Unicum di tela e cornice. In tal modo il dipinto è svincolato dall’arredamento circostante cui la visione tradizionale lo asserviva.
Uno dei miei obiettivi era quello di portare la pittura classica di velatura su supporti moderni come il plexiglas al fine di dare più importanza alla luce considerandola parte integrante del quadro creando trasparenze coloratissime.
Con l’avvento del plexiglas ho dato vita ai LANTONI®
…la sua più interessante, originale e sotto certi aspetti intuitiva e geniale conquista estetica sono gli inconfondibili LANTONI®, globi circolari collocati in uno spazio libero….
I LANTONI®, sono nati dal desiderio di unificazione tra il segno e il movimento.
LANTONI® è un marchio registrato all’Ufficio Brevetti di Torino.
Mi definisco artista di bottega, e proprio per questo ho costruito il mio atelier, una ampia e calorosa mansarda gran parte in legno in Via B T a Coassolo, dove amo creare per chi lo desidera dipinti su commissione, considero estremamente stimolante dare forma ad un desiderio impellente, ad un ritratto, ad un paesaggio… passando attraverso il filtro della mia anima artistica.
La mia esperienza artistica non si conclude certo con la pittura su commissione. Dopo i dipinti classici estremamente lavorati, pensate! preparo le mie tele grezze con un composto molto complesso da eseguite: misture di gesso, acqua resine ecc, tutto questo per garantire lunga durata al dipinto e preservare la lucentezza e la pulizia dei colori. Un grande lavoro già prima di iniziare la pittura.
Gli stimoli esterni influenzano meravigliosamente la mia attività artistica e la mia fantasia. Infatti, dalla mia vita, talmente piena di impegni e di gente che mi gravita intorno, che a volte sembra quasi versare, sono scaturite grandi idee.
Questo desiderio di innovazione continua si è tradotto in una rincorsa ai tempi che cambiano in continuità con il concetto filosofico espresso nei LANTONI® di unione tra segno e movimento. Da qui nasce il Natalino capostipite di un filone artistico che riassume in sé il felice matrimonio tra sintesi del segno, movimento, luce e interazione con l’ambiente circostante il tutto condensato in uno spazio minimo.
Questo concentrato d’arte della misura di cm 18 x 24 è nato nel 2016 ed è pensato per raggiungere un vasto pubblico poiché l’arte non deve essere solo appannaggio di ricchi collezionisti ma deve poter entrare nelle case di tutti coloro che la amano.
Nell’anno corrente, con la stessa tecnica del Natalino, ho prodotto pitto-sculture fissate su legno con spessori, trasparenze e brillantezze uniche. Possono essere posizionate anche in esterno sono lavorate su policarbonato con resine acriliche impermeabili resistenti al gelo e al sole e a tutti quegli agenti atmosferici che possano risultare nefasti ad un dipinto. Nel certificato di autenticità, come garanzia espongo il marchio VINAVIL.
Le mie opere sono esposte in diversi musei: Museo dell’automobile a Torino, a Colomars in Francia, in Spagna…Il dipinto più lontano è in un museo a Durango, in Messico. Il dipinto protagonista di questa esperienza molto significativo si tratta di un ½ LANTONE® dal titolo “L’isola che non c’è” dipinto con tecniche miste con prevalenza ad olio, raffigura un cielo azzurro con le nuvole bianche. La parte sporgente ossia la mezza sfera fissata sul piano di legno è circondata da un panno bianco in rilievo. Ecco la sua storia.
Il dipinto rappresenta il tentativo di delimitare un’isola felice ma il cielo è sfuggente e non si può fare. È come bloccare la felicità senza essere consapevoli che la felicità può essere ovunque, essa può solamente dipendere come percepiamo la nostra vita.
L’isola che non c’è nel 2001 è stata scelta dalla ditta Telsy di Torino per illustrare la copertina dell’agenda di quell’anno, sono state stampate 399 serigrafie per i clienti Telsy.
Nel 2008 con l’Is ….ho vinto il primo premio ex equo a cura dell’Associazion Cultural Valentin Ruiz Aznar, Concurso Internazional de Plasticas” Compositor Antonio Gualda” a Granada in Spagna.
Dopo 2 anni dal concorso, l’associazione in questione ha provveduto a costruire un museo a Durango in Messico e a trasferire in esso le prime 400 opere classificate da tutto il mondo. Quindi è lì che si trova l’Isola che non c’è, esiste il video dell’inaugurazione.
Appuntamenti con l’arte di Laura Antonietti:
- Esposizione permanente nel mio atelier. Tutti i sabato e domenica sono nello studio a Coassolo torinese in Via Bivio Tetti 29 B, ricevo su appuntamento. Telefonare al 3495723076
https://www.giornalelavoce.it/evento/altri-eventi/535327/una-mostra-dedicata-al-genio-di-caravaggio.html
https://notizieinunclick.com/laura-antonietti-nel-segno-del-caravaggio/
https://www.lagrafite.it/2023/08/10/laura-antonietti-nel-segno-del-caravaggio-dal-9-al-17-settembre-a-lanzo/
https://www.museomiit.it/esposizioni/mostre-passate/laura-antonietti-sarah-fornelli-nel-segno-di-caravaggio/
https://www.torinoalcentro.com/tag/laura-antonietti/